A Tour Guide in Rome

Iporti
diClaudio
eTraiano

L'Areadeiportiimperiali

IportidiClaudioeTraiano

L'Areadeiportiimperiali

Eccoci a Porto, ma dov’è il mare?

“Dov’è finito il mare?” – si chiede chi arriva nella zona di Porto. È un antico scalo portuale, ma si trova circa a tre chilometri dalla linea di costa: l’area archeologico-naturalistica è oggi stretta tra l’Aeroporto Internazionale di Fiumicino e un intreccio di svincoli e autostrade.

Proviamo a ricostruire che cosa è successo.
Già al principio dell’età imperiale, per rimediare all’insabbiamento dello scalo fluviale di Ostia, Claudio aveva iniziato la costruzione di un grande porto, circa 3 chilometri a nord della foce del Tevere. Il nuovo approdo si affiancava a quello di Ostia che, fin dal II secolo a.C., aveva garantito l’approvvigionamento della città di Roma.

L’imponente infrastruttura assicurava il trasbordo delle merci in tutta sicurezza, spostandole dalle grandi navi onerarie adatte alla navigazione in mare aperto, alle leggere barche fluviali (naves caudicariae) che risalivano il corso del Tevere, fino a Roma.

L’insabbiamento progressivo, già evidente per il porto fluviale di Ostia Antica, rese sempre meno funzionale e sicura anche la nuova struttura. Così Traiano costruì un nuovo spazio portuale che riutilizzava il Faro e le banchine del porto di Claudio. L’imperatore fece aggiungere a queste strutture un ampio bacino esagonale interno e fece realizzare diversi canali, tra cui la Fossa Traiana, che è l’odierno canale di Fiumicino.

Collegato alla città per mezzo della via Portuense, lo scalo acquistò un’importanza sempre maggiore. Le costruzioni più rilevanti si concentrarono sul lato nord-ovest del grande bacino esagonale, con i Magazzini Severiani per lo stoccaggio delle merci e il sontuoso Palazzo Imperiale di rappresentanza. Contemporaneamente, intorno alla Darsena, venne costruito il grande complesso dei Magazzini Traianei.

Tra II e III secolo, l’importanza dello scalo portò alla nascita di un insediamento stabile, che al principio del IV secolo divenne città con il nome di Portus Romae. Reso autonomo da Ostia e circondato di possenti mura, fu ancora, per alcuni secoli, oggetto di cura da parte del potere centrale, interessato a mantenere efficiente l’approvvigionamento della capitale.

Col tempo e con l’avanzare della costa, l’area di Portus ha subito un lento ma costante impaludamento, che ha determinato, tra Medioevo ed età Moderna, la colmatura quasi totale e l’abbandono del bacino.

È sopravvissuto tuttavia il centro abitato: ne è testimonianza la basilica paleocristiana, oggi visibile in una splendida pineta prospiciente il percorso della Via Portuense.

Qui, tra i pini, la visita si conclude. Vi aspetto presto per un’altra passeggiata tra storia e natura.

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mappa Area Archeologica Porti di Claudio e Traiano

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