A Tour Guide in Rome

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Al Parco degli Acquedotti: in campagna, dentro Roma

Era campagna in età imperiale ed è campagna ancora oggi: il Parco degli Acquedotti è una finestra spalancata per molti romani che, nelle ore più fresche, lo attraversano in bici o facendo jogging, e ci organizzano passeggiate o pic nic all’ombra dei pini. Il panorama è talmente vario e stimolante che molti registi lo hanno scelto per le loro riprese, da “La dolce vita” a “La grande bellezza”, fino a “I Cesaroni” e “Distretto di polizia”.

Siamo all’interno del Parco regionale dell’Appia Antica, in un tratto di verde che originariamente univa l’area dei Colli Albani alla città di Roma. Arcate poderose lo attraversano: sono i resti di sei degli undici acquedotti di età imperiale che rifornivano la capitale con l’acqua dell’alta valle dell’Aniene e dei Colli Albani. “L’Acqua Felice”, un tratto di acquedotto voluto da Papa Sisto V, completa il piano di approvvigionamento idrico alla fine del ‘500.

Lungo il lato nord del parco, sono ancora in piedi i resti della Villa delle Vignacce. Quintus Servilius Pudens, un ricco costruttore di laterizi legato alla corte imperiale di Adriano, ne era il proprietario. Si trattava di una delle più grandi ville imperiali del suburbio romano e si collegava direttamente con la Via Latina, per mezzo di un diverticolo stradale, in corrispondenza del IV miglio.

Il Campo Barbarico è a poche centinaia di metri di distanza. Procopio di Cesarea racconta quanto successe qui, nel VI secolo, durante l’assedio di Roma da parte dei Goti. Esattamente all’incrocio degli acquedotti Claudio e Marcio, dove le murature delimitavano uno spazio trapezoidale intrecciandosi tra loro in due punti, i barbari realizzarono un fortino inespugnabile: fu sufficiente riempire le arcate con pietre e terra, per trasformare quei tratti di acquedotto in una rocca e bloccare i rifornimenti agli assediati: in breve Roma dovette cedere.

Più tardi, in età medievale, esattamente sopra l’incrocio in muratura che era ancora in piedi, venne costruita una torretta, a difesa delle proprietà terriere delle nobili famiglie romane: Tor Fiscale, con i suoi quasi 30 metri di altezza, chiude la nostra passeggiata.
Se volete scoprire con me altri angoli di Roma, curiosate in questo sito: forse troverete l’idea che fa al caso vostro.

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