A Tour Guide in Rome

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Tivoli Villa Adriana e Villa d'Este mappa

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Villa Adriana immersa nella natura

È nel II secolo che l’imperatore Adriano decide di riprodurre, nella sua villa di Tivoli, frammenti delle località più celebri dell’impero. Fa realizzare ai suoi architetti micro porzioni della Grecia e delle province orientali, ricreando, a poca distanza da Roma, luoghi e monumenti che lo avevano colpito durante i suoi viaggi.

Fece costruire con eccezionale sfarzo una villa a Tivoli – racconta uno dei biografi della Historia Augusta – ove erano riprodotti con i loro nomi i luoghi più celebri delle province dell’impero, come il Liceo, l’Accademia, il Pritaneo, la città di Canopo, il Pecile e la valle di Tempe, e per non tralasciare proprio nulla, vi aveva fatto raffigurare anche gli inferi.
(Historia Augusta, Vita Hadriani, XXVI, 5)

Tra i siti Unesco dal 1999, Villa Adriana è un insieme di edifici imponenti ed eleganti. Vie, canali e specchi d’acqua, terme, biblioteche e sale monumentali, teatri, portici  e templi si stendono su una superficie che all’epoca raggiungeva 100-120 ettari.

La nostra visita può partire proprio da qui. Ad accoglierci, all’inizio della passeggiata, troveremo il Pecile, un’immensa piazza colonnata, che ricorda la Stoà Pecile dell’Agorà di Atene, con un ampio bacino d’acqua su cui si riflettono le chiome appuntite dei cipressi e i rami profumatissimi degli oleandri.

Dopo pochi passi, ecco il Canopo, un lungo invaso rettangolare, costruito per riprodurre il canale che collegava la città di Canopo ad Alessandria, in Egitto: in questa cornice architettonica e scultorea elaboratissima, l’imperatore accoglieva i suoi ospiti con ricchi banchetti ufficiali.

Proseguendo da lì, attraverseremo le Grandi Terme, l’area del “Palazzo”, con la Piazza d’oro, fino al Teatro Marittimo, un complesso residenziale circolare, che accoglieva, fin dalle prime fasi costruttive, l’appartamento privato di Adriano, un imperatore appassionato d’arte e letteratura.

Chi ama il bello, finisce per trovarne ovunque, come un filone d’oro che scorre anche nella ganga più ignobile.
(Memorie d’Adriano, M. Yourcenar)

Villa d’Este e le sue fontane

Dopo una mattinata tra le rovine romane e una gustosa pausa in uno dei bar o ristoranti della zona, possiamo proseguire il pomeriggio in una fresca e elegante struttura cinquecentesca nel centro di Tivoli.

Oggi patrimonio dell’UNESCO, il complesso di Villa d’Este è uno degli esempi più notevoli e raffinati della cultura rinascimentale. Il cardinale Ippolito II d’Este lo fece progettare all’architetto napoletano Pirro Ligorio, che trasformò i resti di un convento benedettino, in un’ampia costruzione dalle sobrie linee architettoniche.

La visita inizia con le sale dei tre piani del palazzo, affrescate dai maggiori esponenti della scuola romana del periodo: Livio Agresti, Girolamo Muziano e Federico Zuccari ricrearono sulle pareti paesaggi ombrosi e colorate grottesche. Sale di rappresentanza si alternano a spazi più piccoli e più intimi dove l’eleganza si sposa con le forme architettoniche e con il colore dei dipinti.

Possiamo chiudere la giornata con una discesa nel verde. Alle spalle del palazzo, quattro ettari e mezzo di giardino si aggrappano all pendio della “Valle gaudente”. Tra alberi secolari e aiuole fiorite, decine di fontane liberano scrosci e zampilli, creando nell’aria ricami di gocce e complessi intrecci con l’acqua dell’Aniene. È un capolavoro di ingegneria idraulica che, muovendosi lungo sentieri lastricati da motivi geometrici, accompagna i visitatori con statue di divinità e illustri personaggi dell’epoca, teatri d’acqua e fontane dalle forme più ardite, addirittura capaci di produrre armonie musicali.

faperte?

6h

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archeologia…
ma non solo!

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adatto ai bambini

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